Mi sono sempre domandato in che modo rendere il prodotto artistico fruibile da
tutti, compresi i bambini; ho cercato quindi di immedesimarmi nello sguardo dei
bambini, che vedono le cose in modo dinamico, animato, che sanno leggere la
quotidianità nei suoi risvolti giocosi, e che hanno bisogno di interagire con la
materia.
Da qui l’idea di realizzare dei flipbook, all’interno dei quali ho scelto di utilizzare la
mia immagine per dimostrare che la quotidianità può inserirsi nell’opera d’arte e
che chiunque può esserne protagonista. La speranza è che anche gli adulti
possano guardare al lavoro artistico con gli occhi dei bambini, perché “Il bambino
che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per
sempre il bambino che ha dentro di sé”.

(P.Neruda)